Cosa sono gli stili di attaccamento? Quali sono? In che senso determinano le relazioni interpersonali, i legami affettivi futuri del bambino?
Per rispondere a queste domande bisogna citare necessariamente John Bowlby, psicanalista britannico che formulò e descrisse, tramite ricerche condotte sperimentalmente, la teoria dell’attaccamento, descrivendo così il legame affettivo ed emotivo che viene ad instaurarsi tra madre e bambino.
“Secondo Bowlby, l’attaccamento è un qualcosa che, non essendo influenzabile da situazioni momentanee, perdura nel tempo dopo essersi strutturato nei primi mesi di vita intorno ad un’unica figura; è molto probabile che tale legame si instauri con la madre, dato che è la prima ad occuparsi del bambino, ma, come Bowlby ritiene, non sussiste nessun dato che avalli l’idea che un padre non possa diventare figura di attaccamento nel caso in cui sia lui a dispensare le cure al bambino”.
Per rispondere a queste domande bisogna citare necessariamente John Bowlby, psicanalista britannico che formulò e descrisse, tramite ricerche condotte sperimentalmente, la teoria dell’attaccamento, descrivendo così il legame affettivo ed emotivo che viene ad instaurarsi tra madre e bambino.
“Secondo Bowlby, l’attaccamento è un qualcosa che, non essendo influenzabile da situazioni momentanee, perdura nel tempo dopo essersi strutturato nei primi mesi di vita intorno ad un’unica figura; è molto probabile che tale legame si instauri con la madre, dato che è la prima ad occuparsi del bambino, ma, come Bowlby ritiene, non sussiste nessun dato che avalli l’idea che un padre non possa diventare figura di attaccamento nel caso in cui sia lui a dispensare le cure al bambino”.
Bowlby descrisse tre stili di attaccamento che caratterizzano il tipo di attaccamento del bambino alla figura accudente.
1)Stile sicuro: il bambino sa che nella figura accudente ha un “porto” sicuro dal quale si può allontanare per esplorare il mondo e al quale può ritornare qualora qualcosa lo turbi o ne senta la necessità.
La figura accudente è sensibile ai segnali del bambino, disponibile e pronta a dargli protezione nel momento in cui il bambino lo richiede.
I tratti che maggiormente caratterizzano questo stile sono: sicurezza nell’esplorazione del mondo, convinzione di essere amabile, capacità di sopportare distacchi prolungati, nessun timore di abbandono, fiducia nelle proprie capacità e in quelle degli altri, Sé positivo e affidabile, Altro positivo e affidabile. L’emozione predominante è la gioia.
Le relazioni interpersonali future in generale saranno improntate sul rispetto di sé e dell’altro, sulla stima e sulla fiducia e nelle relazioni amorose sarà portato a ricercare partners che abbiano la sua stessa “sicurezza”, dunque le sue relazioni saranno durature ed equilibrate e tenderà a superare i conflitti e le difficoltà con strategie adeguate alla situazione.
2)Stile insicuro/evitante: il bambino percepisce la figura accudente come qualcuno a cui non chiedere aiuto nel momento del bisogno, poiché tale figura si dimostra inaffidabile, poco presente e spesso rifiutante.
I tratti caratterizzanti questo stile sono: insicurezza e sfiducia nel mondo esterno, tendenza all’evitamento per paura del rifiuto, apparente “autosufficienza”, convinzione di non essere amato, Sé affidabile, Altro negativo.
Emozione predominante è la tristezza.
Le relazioni interpersonali future saranno caratterizzate da freddezza emotiva.
Il bambino ormai divenuto adulto ed avendo interiorizzato la madre “rifiutante”, cercherà in tutti i modi di difendersi da eventuali esperienze altrettanto rifiutanti.
Le relazioni amorose saranno sempre prive di un totale coinvolgimento. Tenderà a non mostrare affetto nelle relazioni .
Inoltre non si sentirà a proprio agio con le richieste di supporto o le manifestazioni di dipendenza del partner. Preferisce evitare i conflitti o altre manifestazioni emozionali e rapidamente si sente intrappolato o annoiato dalla relazione.
3)Stile ansioso/ambivalente: il bambino percepisce la figura d’attaccamento come disponibile in maniera discontinua: a volte la madre è presente, ma spesso è assente. Ragion per cui l’esplorazione del mondo risulterà insicura, connotata da ansia. In questi bambini è presente l’”ansia da abbandono” essendo la minaccia preferita dalle figure accudenti: “Se non fai ciò che ti dico ti abbandono”.
Il bambino si percepirà come persona da amare in maniera discontinua.
Il sentimento che lo caratterizzerà sarà la colpa.
Nelle relazioni interpersonali sociali e amorose il soggetto sarà in balia spesso dell’impulso, della passione e talvolta mostrerà grande gelosia, possessività e ossessione.
Idealizzerà gli altri sopravvalutandoli e sovente sminuirà il proprio sé, con sentimenti di sfiducia circa le proprie capacità.
Lo stile di cui stiamo per parlare venne individuato dagli psicologi statunitensi Main e da Salomon durante l’osservazione di gruppi di bambini: alcuni di essi durante la situazione di stress ( Strange Situation) non si comportavano in alcuno dei modi sopra descritti da Bowlby, per cui venne ritenuto necessario dar vita ad un quarto stile.
4)Stile disorientato/disorganizzato: le figure di accudimento sono spaventate e spaventanti e il bambino può mostrare reazioni completamente opposte nello stesso breve lasso di tempo di fronte a situazioni stressanti. Per esempio: si butta a terra e piange quando la figura di accadimento si allontana e andarle incontro con il volto girato dall'altra parte quando ritorna.
L'immagine di sé e dell’altro è vissuta in maniera negativa, vi è rifiuto dell’intimità e spesso conflitto tra questo e la ricerca dell’altro dal quale tali soggetti a volte si mostrano dipendenti.
Il soggetto lamenterà solitudine e paura di non piacere se non riesce a trovare una persona con cui stare.
Quando instaurerà una relazione di coppia , assumerà un ruolo passivo, colpevolizzandosi eccessivamente per i problemi interni alla coppia stessa.
Fonti:
Bibliografia: Bowlby John, Attaccamento e perdita: vol 1.
L’attaccamento alla madre, Bollati Boringhieri
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