Oggigiorno andare dallo psicologo non è più percepito negativamente come una volta e sono quindi molte le persone che, in alcuni momenti di difficoltà, hanno deciso di rivolgersi ad un professionista. Eppure, non sempre è così chiaro che cosa fa uno psicologo e la scelta di contattarlo è spesso combattuta e accompagnata da dubbi, perplessità (e non solo per il costo che comporta), scetticismo e timore.
CONSULENZA PSICOLOGICA INDIVIDUALE, DI COPPIA, FAMILIARE. TIPOLOGIA D'UTENZA: ADULTI, ADOLESCENTI, TERZA ETA'
venerdì 26 aprile 2013
Cosa succede dallo psicologo: le risposte ad alcune delle domande più comuni
Molti pazienti, al loro primo colloquio, mi chiedono con un misto di curiosità e preoccupazione "ma quindi vengo qui da lei è cosa devo fare?".
martedì 16 aprile 2013
La depressione: sintomi, cause e cure
La depressione è un’alterazione cronica dell’umore contraddistinta da tristezza, riduzione dell’interesse e delle attività (apatia), senso di solitudine, senso di colpa e incapacità di provare piacere (anedonia)
«La depressione si configura come un singolare stato d’animo che costringe la persona in una condizione di prigionia emotiva e di allontanamento dal mondo. La "prigione" è data dall'individuo stesso, dal suo mondo interno che lo inghiottisce ogni giorno di più, dalle tenebre dentro le quali precipita accompagnato solo dalla spiacevole sensazione di non poter più fare ritorno. Non c'è nulla, ma proprio nulla, nella realtà esterna che possa sollecitare l'interesse del depresso, men che mai accendere un barlume di progettualità. Quando sentiamo parlare della cosiddetta "mancanza di interessi" che caratterizzerebbe le persone depresse, non facciamo altro che confrontarci con un banalissimo luogo comune, un buffo eufemismo che riesce a spostare l'attenzione solo sulla punta dell'iceberg.
«La depressione si configura come un singolare stato d’animo che costringe la persona in una condizione di prigionia emotiva e di allontanamento dal mondo. La "prigione" è data dall'individuo stesso, dal suo mondo interno che lo inghiottisce ogni giorno di più, dalle tenebre dentro le quali precipita accompagnato solo dalla spiacevole sensazione di non poter più fare ritorno. Non c'è nulla, ma proprio nulla, nella realtà esterna che possa sollecitare l'interesse del depresso, men che mai accendere un barlume di progettualità. Quando sentiamo parlare della cosiddetta "mancanza di interessi" che caratterizzerebbe le persone depresse, non facciamo altro che confrontarci con un banalissimo luogo comune, un buffo eufemismo che riesce a spostare l'attenzione solo sulla punta dell'iceberg.
mercoledì 10 aprile 2013
Depressione post partum: cos'è e cosa fare
Tante mamme ci sono passate, tante lo considerano tutt'ora un segreto, tante si sono fatte aiutare e ora vivono serenamente quel ricordo. Questo e' quello che potremmo dire della depressione postparto. Infatti al contrario di quanto si crede e' una patologia con una frequenza stimata del 12-13%, ma questi dati sono approssimativi, e si presume una casistica molto più alta.
Ma perché di depressione postparto se ne parla così poco e le mamme si vergognano a chiedere aiuto?
Ma perché di depressione postparto se ne parla così poco e le mamme si vergognano a chiedere aiuto?
Quando una puerpera manifesta un problema fisico l'iter che compie è molto semplice, va dal medico e chiede aiuto, sa che la malattia non è una colpa. Purtroppo, quando il problema diventa di ordine psicologico, intervengono molti preconcetti che pongono la malattia psichica ad un livello differente da quella organica. Nessuno decide di avere un problema di questo tipo, come nessuno generalmente sceglie di avere un'ulcera. Ma se chiedessimo alle mamme, che soffrono di depressione postparto cosa preferirebbero avere, probabilmente ci risponderebbero la seconda. I disagi emotivi che possono insorgere nel postparto, infatti, procurano alla mamma e a tutta la famiglia oltre che la sofferenza dettata dalla patologia stessa quella risultante dai sensi di colpa.
martedì 2 aprile 2013
Esercizi per alleviare l'ansia
Al di là della terapia farmacologica e della psicoterapia, la cui efficacia è stata dimostrata, esistono molti rimedi più semplici che chiunque può praticare a casa propria. Tra questi le tecniche di rilassamento, che richiedono uno sforzo limitato, possono essere utilizzate in qualsiasi momento e rappresentano una risposta naturale e fisiologica allo stress e possono verificarsi anche quando non si è coscienti di queste reazioni del nostro corpo. Il rilassamento viene definito come uno stato psicofisico nel quale l'individuo si sente sollevato dalla tensione. Raggiungere uno stato di rilassamento significa quindi essere in grado di controllare il livello di attivazione fisiologica, in modo tale da creare i presupposti per liberarsi dalla tensione.
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