lunedì 18 marzo 2013

Come guarire da Cefalea ed Emicranea

Cefalee ed emicranie sono tra i disturbi più diffusi e anche più resistenti alle comuni terapie.

Quando poi gli antidolorifici non funzionano più i mal di testa furiosi diventano un disturbo veramente invalidante.

Ma quale è l’universo interiore di chi soffre di frequenti mal di testa?



NEL REGNO DEL CAPO

Sembra che un aspetto piuttosto caratteristico di chi soffre di cefalea ed emicrania sia l’essere orientato verso un approccio molto mentale e razionale alla vita: la facoltà di pensiero viene ampiamente privilegiata e spesso a scapito di altre funzioni. L’istintualità e la spontaneità sono viste con sospetto e tenute sotto stretto controllo e questo rischia di produrre uno stato di costante repressione delle emozioni.

Nulla è lasciato al caso, neppure nell’espressione dei sentimenti e non c’è posto per la spontaneità, per lo slancio del momento, per l’intuizione e la fantasia: ogni moto dell’animo deve essere filtrato dal pensiero e le emozioni devono essere spiegate e giustificate, sempre sottoposte al vaglio della mente prima di ricevere il benestare a esistere.

Ma la mente può forse spiegare le ragioni del cuore? Ed è questo il suo ruolo?

Groddeck usava un’immagine suggestiva quando parlava di tre regni ben distinti che convivono più o meno pacificamente dentro di noi: il regno della testa, del cuore e della pancia. L’uno è la sede dei pensieri, l’altro dei sentimenti e il terzo degli istinti e delle passioni. Tra questi tre regni non sempre regna la pace e molto spesso ‘non la pensano allo stesso modo’.

Solo il regno del cuore può governare l’insieme del microcosmo interiore e mantenere l’armonia dei tre regni, perché sa mediare tra le ragioni della testa e quelle della pancia che sono troppo distanti tra loro …


IL SANGUE ALLA TESTA

La repressione dell’aggressività sembra essere una caratteristica tipica di chi soffre di frequenti mal di testa e questo non desta certo meraviglia: se c’è una pulsione che tendiamo tutti a tener sotto controllo è proprio la collera e per buone ragioni.

Ma evitare di compiere azioni aggressive è ben diverso dal reprimere l’aggressività: non è che chi soffre di mal di testa non si arrabbi anzi! Si arrabbia moltissimo, ma la sua rabbia cova tutta nella testa: nei pensieri aggressivi che rimugina dentro di sé senza mai portarli all’esterno. E la rabbia trattenuta e ingabbiata dentro la mente si trasforma in un sordo risentimento, in un rancore e una irritazione che pervade ogni pensiero.


UN BLACK OUT DEL PENSIERO

Certo con un gran mal di testa non si pensa bene, anzi non si riesce a pensare affatto tanto l’attenzione viene calamitata dal dolore! Ed è proprio questo secondo molti autori il senso delle cefalee e delle emicranie: non lasciare emergere alla coscienza dei pensieri e delle fantasie disturbanti.

E’ una specie di black out temporaneo, uno stop forzato a ogni attività di pensiero:qualcosa sta ribollendo nelle viscere del mondo interiore e la coscienza se ne difende facendo barriera. Una barriera ‘d’emergenza’ nel presentarsi degli attacchi di dolore, ma più in generale una attitudine cronica a mantenere le distanze dal mondo istintuale.


LA PARTE ‘ SELVAGGIA ’ E QUELLA ‘ CIVILIZZATA ’

Luis Chiozza, Psicoanalista argentino che opera da quasi cinquant’anni anni nel campo della Medicina psicosomatica, propone una interessante interpretazione dell’emicrania, che per la sua particolarità di manifestarsi solo da un lato della testa ha tanto attirato l’attenzione degli studiosi.

L’autore riprende i significati simbolici del capo come sede dell’attività di pensiero e la caratteristica di “voler risolvere con la testa i problemi del cuore” tipica chi soffre di mal di testa.

Ma lato sinistro e lato destro hanno anche una antica tradizione simbolica nella nostra cultura, come il lato del diavolo e del peccato contro il lato della giustizia e del rigore: ragione contro passione. E l’emicrania metterebbe in scena con particolare drammaticità il conflitto tra la nostra “parte selvaggia” e la nostra “parte civilizzata”.


UN ‘ DILEMMA’ INCONCEPIBILE

Concepire un’idea vuol dire anche cominciare a sentire l’emozione che la impregna e se si tratta di un ‘dilemma’ ( cioè di un problema con due facce contrapposte e soluzioni contrastanti) questo vuol dire percepire degli affetti in opposizione tra loro. Questo secondo Chiozza è ciò che si nasconde dietro l’emicrania: un conflitto affettivo che non riesce a prendere la forma pensata di un ‘dilemma’ con due rami (di-lemma) e quindi finisce per rimanere ‘inconcepibile’ e con questo irrisolvibile.

La nostra mente razionale fa sempre fatica a tenere insieme gli opposti perché si muove sul principio della non contraddizione e della separazione, ma questa non è la realtà della vita dove gli opposti si compenetrano costantemente, né la logica degli affetti dove emozioni diverse si mescolano e si alternano senza sosta. Il tipo di pensiero per ‘razionalizzazioni’ tipico di chi soffre di mal di testa non riesce a contenere gli opposti e a darsi ragione delle emozioni.


LA VIA DELLA GUARIGIONE

Come si fa ad uscire da questo circolo chiuso di rabbia repressa, sentimenti trattenuti e dilemmi non pensabili? Occorre rompere il cerchio e ridare spazio alla voce del cuore e dell’istintualità. Ma come se la parola è divenuta schiava della mente?

In questi casi in psicoterapia si prende la via dell’immaginazione della fantasia del sogno e della fiaba. Dare spazio alle immagini significa recuperare il contatto con il mondo sommerso e misterioso che sta oltre la nostra mente razionale e cominciare a conoscerlo e a scoprire i tesori di saggezza che ci può regalare.

Il linguaggio delle immagini si dipana da solo con la sua logica interna e riesce a dare forma ‘all’impensabile’ e a contenere gli opposti e le contraddizioni nella struttura dei simboli che genera. Così pian piano e con dolcezza ‘l’altro mondo’ trova spazio accanto a quello razionale e i tre regni ritornano in armonia…

Molto utili, inoltre, sono le tecniche di rilassamento come il Training Autogeno e il Rilassamento Muscolare Progressivo di Jacobson, che hanno la funzione di ristabilire il naturale equilibrio tra tensione e distensione, inducendo uno stato di rilasciamento, abbandono e focalizzazione sul momento presente.


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