"Se cambi il tuo atteggiamento verso le cose, finisci per cambiare le cose".
Emil Cioran
Nessun malessere guarisce lottandoci contro o tentando di anestetizzarlo attraverso i farmaci: i disagi come la paura, l’ansia e gli attacchi di panico sono linguaggi che vanno ascoltati e compresi per poi seguirne le indicazioni, ogni malattia infatti ci suggerisce tra le righe la via d’uscita.
Molte persone che soffrono di attacchi di panico pensano di essere possedute da un “mostro” e fanno di tutto per scacciarlo, in questi casi lottare è la cosa più sbagliata.
Quando si avverte che la crisi si avvicina, l’unica cosa da fare è non opporsi, cedere, assecondare il flusso.
Bisogna aprire la porta alla paura e permetterle di travolgerci, come un’onda che mette sottosopra tutte le nostre abitudini e i nostri schemi mentali.
La vita è semplice, siamo noi che spesso la complichiamo fino a trasformarla in un incubo, ma è un rischio che possiamo evitare, mettendo in atto degli atteggiamenti mentali e degli esercizi che ci aiutino ad allontanare il panico.
Se esso ti tiene in ostaggio e condiziona la tua esistenza, una ragione c’è: per questo devi chiederti se stai vivendo secondo la tua natura, se il tuo stile di vita è realmente adatto a te.
Le condizioni in cui hai “ridotto” la tua esistenza sono all'origine degli attacchi di panico, ritrovare te stesso è la strada per uscirne.
Gli attacchi di panico rappresentano veramente l’esistenza che non vivi, il piacere che non riesci più a provare, la felicità che ti neghi!
E’ la spinta a cambiare vita e a tornare ad essere felice, per predisporti nel modo migliore a operare questa “svolta”, esistono degli esercizi da eseguire da soli per familiarizzare con il panico e iniziare ad averne meno paura.
Queste tecniche hanno come principale finalità quella di liberarti dai finti punti di riferimento, dalle chiusure mentali, dai pregiudizi e dalle inutili ”ancore di salvataggio” con cui hai appesantito la tua vita, e di riallargare il tuo campo d’azione con esercizi che ti aiutano a mettere fuori gioco la paura.
Il terrore è quello di perdere il controllo, di cadere ed essere perduto, e allora prova a cadere davvero!
Esatto, hai capito bene, non resistere: cedi, non tentare di fare muro di fronte alle tue paure e alle tue ansie. Fatti sopraffare, alza bandiera bianca.
Non ti assalgono di colpo per distruggerti, ma cercano uno spazio per far venire alla luce ciò che hai di più autentico.
Procedi in questo modo:
Ripeti queste parole: “Panico, fai di me quello che vuoi”. Pronunciare queste frasi ti aiuta a creare quell'atteggiamento mentale di cedevolezza indispensabile affinché il panico non faccia danni e se ne vada al più presto.
Quindi, sdraiati su una superficie morbida, come un tappeto, una moquette, oppure un materassino posato a terra, poi allungati su un fianco, sostenendo col braccio sinistro il tronco.
Lascia che la sensazione di panico ti invada, fino a provare la paura, per te ormai abituale, di non farcela a reggere.
A questo punto, senza indugio, stacca il braccio da terra e crolla su un fianco, di colpo con un movimento netto. Per aiutarti, puoi stringere le braccia intorno al tronco e chiudere gli occhi.
Rimani li disteso per qualche istante. Ti accorgerai che la tensione si è del tutto allentata e che, senza una vera ragione, sgorgherà spontaneamente un sorriso.
Eppure il panico è una creatura nostra, non lo riconosciamo perché incarna gli aspetti più primordiali del nostro essere: più sei distante dalla tua “visceralità”, più esso ti appare estraneo e minaccioso.
Per accorciare la distanza, esegui questo esercizio, da fare ogni giorno.
Seduto comodamente, in un luogo tranquillo, chiudi gli occhi e immedesimati in una situazione che abitualmente ingenera in te attacchi di panico, fino a sentire affiorare nel corpo il tremore, la paura, il senso di sbandamento.
Lascia che il panico salga nelle gambe, nel bacino e nella pancia, non farlo andare oltre.
Respira e osservalo, registrando ogni sensazione come uno spettatore, fino a percepire in modo prima sfumato e poi più netto, che si sta dissolvendo. Ancora un respiro profondo, poi rialzati.
Renderti conto della possibilità che hai di provocare in te il panico, di collocarlo in una zona del corpo e di lasciarlo sfumare in altre, te lo farà avvertire come sempre meno ostile. E mano a mano che lo percepirai più familiare, il panico, calata la maschera del terrore, si dissolverà.
Un soggetto calmo ha il respiro lento e profondo, una persona che soffre di attacchi di panico respira in maniera più superficiale e accelerata.
Agire sul respiro rendendolo più “consapevole” aiuta ad interrompere il percorso automatico attraverso il quale, all’approssimarsi di una crisi, si fissano nel nostro corpo le tensioni e tutti quei sintomi fisici (fiato corto, tachicardia, senso di soffocamento, vertigini) e mentali che accompagnano gli attacchi di panico.
Ecco come procedere:
Sei per strada, a teatro, in casa e senti sopraggiungere la crisi? Smetti di porre la tua attenzione sulla paura del panico e sui primi sintomi che si stanno manifestando, e concentrati sul respiro.
Prima di fare qualsiasi altra cosa, trova un luogo comodo e appartato, mettiti in posizione rannicchiata e porta la concentrazione sull’ombelico.
A questo punto, comincia a rallentare il ritmo respiratorio ed inspira piano. Un buon parametro per comprendere se stai eseguendo in modo corretto la respirazione è che gradualmente non sentirai più il rumore dell’aria che entra. Non percepisci più un dentro e un fuori, ma un senso di continuità, in cui l’aria è sempre più sottile, sempre più silenziosa.
Inalando ancora meno aria, concentra l’attenzione prima sul petto, poi sulla pancia e infine di nuovo sull’ombelico; a questo punto fissa lo sguardo su un oggetto qualsiasi e lascia che l’occhio si incanti su di esso, mentre la mente si svuota.
Questo esercizio distoglie l’attenzione dalla aree celebrali che, con i loro circoli tortuosi e i loro pensieri ossessivi, sono l’ habitat ideale per la comparsa e lo sviluppo degli attacchi di panico.
E’ importante che tu sia costante nell’eseguire questi 3 esercizi, soprattutto il secondo ed il terzo che sono di natura preventiva, ed un miglioramento sarà semplicemente una conseguenza logica.
Fonte: http://www.switch-yourself.com/benessere/attacchi-di-panico-esercizi-da-soli/
Quando si avverte che la crisi si avvicina, l’unica cosa da fare è non opporsi, cedere, assecondare il flusso.
Bisogna aprire la porta alla paura e permetterle di travolgerci, come un’onda che mette sottosopra tutte le nostre abitudini e i nostri schemi mentali.
La vita è semplice, siamo noi che spesso la complichiamo fino a trasformarla in un incubo, ma è un rischio che possiamo evitare, mettendo in atto degli atteggiamenti mentali e degli esercizi che ci aiutino ad allontanare il panico.
Se esso ti tiene in ostaggio e condiziona la tua esistenza, una ragione c’è: per questo devi chiederti se stai vivendo secondo la tua natura, se il tuo stile di vita è realmente adatto a te.
Le condizioni in cui hai “ridotto” la tua esistenza sono all'origine degli attacchi di panico, ritrovare te stesso è la strada per uscirne.
Gli attacchi di panico rappresentano veramente l’esistenza che non vivi, il piacere che non riesci più a provare, la felicità che ti neghi!
E’ la spinta a cambiare vita e a tornare ad essere felice, per predisporti nel modo migliore a operare questa “svolta”, esistono degli esercizi da eseguire da soli per familiarizzare con il panico e iniziare ad averne meno paura.
Queste tecniche hanno come principale finalità quella di liberarti dai finti punti di riferimento, dalle chiusure mentali, dai pregiudizi e dalle inutili ”ancore di salvataggio” con cui hai appesantito la tua vita, e di riallargare il tuo campo d’azione con esercizi che ti aiutano a mettere fuori gioco la paura.
Esercizio 1: se cedi, la paura sfuma
Quando “arrivano” gli attacchi di panico, d’improvviso la percezione della realtà si altera, lo spazio diventa un vortice che ti risucchia, batticuore e capogiri minano l’equilibrio fino a farti vacillare e lo sforzo di rimanere saldo ti prosciuga, spossandoti.Il terrore è quello di perdere il controllo, di cadere ed essere perduto, e allora prova a cadere davvero!
Esatto, hai capito bene, non resistere: cedi, non tentare di fare muro di fronte alle tue paure e alle tue ansie. Fatti sopraffare, alza bandiera bianca.
Non ti assalgono di colpo per distruggerti, ma cercano uno spazio per far venire alla luce ciò che hai di più autentico.
Procedi in questo modo:
Ripeti queste parole: “Panico, fai di me quello che vuoi”. Pronunciare queste frasi ti aiuta a creare quell'atteggiamento mentale di cedevolezza indispensabile affinché il panico non faccia danni e se ne vada al più presto.
Quindi, sdraiati su una superficie morbida, come un tappeto, una moquette, oppure un materassino posato a terra, poi allungati su un fianco, sostenendo col braccio sinistro il tronco.
Lascia che la sensazione di panico ti invada, fino a provare la paura, per te ormai abituale, di non farcela a reggere.
A questo punto, senza indugio, stacca il braccio da terra e crolla su un fianco, di colpo con un movimento netto. Per aiutarti, puoi stringere le braccia intorno al tronco e chiudere gli occhi.
Rimani li disteso per qualche istante. Ti accorgerai che la tensione si è del tutto allentata e che, senza una vera ragione, sgorgherà spontaneamente un sorriso.
Esercizio 2: avvicina gli istinti e riduci la paure
Le immagini che solitamente si associano agli attacchi di panico sono associate ad un nemico che colpisce alle spalle, una sorta di mostro che emerge all’improvviso.Eppure il panico è una creatura nostra, non lo riconosciamo perché incarna gli aspetti più primordiali del nostro essere: più sei distante dalla tua “visceralità”, più esso ti appare estraneo e minaccioso.
Per accorciare la distanza, esegui questo esercizio, da fare ogni giorno.
Seduto comodamente, in un luogo tranquillo, chiudi gli occhi e immedesimati in una situazione che abitualmente ingenera in te attacchi di panico, fino a sentire affiorare nel corpo il tremore, la paura, il senso di sbandamento.
Lascia che il panico salga nelle gambe, nel bacino e nella pancia, non farlo andare oltre.
Respira e osservalo, registrando ogni sensazione come uno spettatore, fino a percepire in modo prima sfumato e poi più netto, che si sta dissolvendo. Ancora un respiro profondo, poi rialzati.
Renderti conto della possibilità che hai di provocare in te il panico, di collocarlo in una zona del corpo e di lasciarlo sfumare in altre, te lo farà avvertire come sempre meno ostile. E mano a mano che lo percepirai più familiare, il panico, calata la maschera del terrore, si dissolverà.
Esercizio 3: il respiro anti-panico
Il respiro, con la frequenza e la profondità del suo ritmo, è sempre in sintonia con le emozioni spiacevoli e/o gradevoli che una persona sperimenta.Un soggetto calmo ha il respiro lento e profondo, una persona che soffre di attacchi di panico respira in maniera più superficiale e accelerata.
Agire sul respiro rendendolo più “consapevole” aiuta ad interrompere il percorso automatico attraverso il quale, all’approssimarsi di una crisi, si fissano nel nostro corpo le tensioni e tutti quei sintomi fisici (fiato corto, tachicardia, senso di soffocamento, vertigini) e mentali che accompagnano gli attacchi di panico.
Ecco come procedere:
Sei per strada, a teatro, in casa e senti sopraggiungere la crisi? Smetti di porre la tua attenzione sulla paura del panico e sui primi sintomi che si stanno manifestando, e concentrati sul respiro.
Prima di fare qualsiasi altra cosa, trova un luogo comodo e appartato, mettiti in posizione rannicchiata e porta la concentrazione sull’ombelico.
A questo punto, comincia a rallentare il ritmo respiratorio ed inspira piano. Un buon parametro per comprendere se stai eseguendo in modo corretto la respirazione è che gradualmente non sentirai più il rumore dell’aria che entra. Non percepisci più un dentro e un fuori, ma un senso di continuità, in cui l’aria è sempre più sottile, sempre più silenziosa.
Inalando ancora meno aria, concentra l’attenzione prima sul petto, poi sulla pancia e infine di nuovo sull’ombelico; a questo punto fissa lo sguardo su un oggetto qualsiasi e lascia che l’occhio si incanti su di esso, mentre la mente si svuota.
Questo esercizio distoglie l’attenzione dalla aree celebrali che, con i loro circoli tortuosi e i loro pensieri ossessivi, sono l’ habitat ideale per la comparsa e lo sviluppo degli attacchi di panico.
E’ importante che tu sia costante nell’eseguire questi 3 esercizi, soprattutto il secondo ed il terzo che sono di natura preventiva, ed un miglioramento sarà semplicemente una conseguenza logica.
Fonte: http://www.switch-yourself.com/benessere/attacchi-di-panico-esercizi-da-soli/
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